giovedì 18 febbraio 2010

Scratch My Back

Il disco di Peter Gabriel è un disco di cover re-interpretate solo voce e orchestra.
Detto così fa paura, in Italia abbiamo una tradizione su questo tipo di operazioni e il risultato è sempre lo stesso : voci intonate (quando va bene) che cantano su tappeti orchestrali in stile tardo classico (quando va bene). Quando va male abbiamo avuto Venditti che cantava le sue canzoni su arrangiamenti orchestrali pop melodici di sapore mocciano.

Anche all'estero in genere non nascono grandi dischi con questi presupposti.

E invece "Scratch My Back" è un disco di grandissima classe. La scelta delle cover (da Bowie a Regina Spektor) è sorretta da un impianto orchestrale mai banale a metà tra Reich e Strawinsky. Lui ha fatto proprie le canzoni selezionate e il risultato è una chicca per i fan e un ottimo disco per i fan occasionali. "Apres moi" di Regina Spektor è la perla del disco.

All'interno del CD Peter spiega come è nata la cosa, grazie a chi, attraverso chi e ringrazia pure chi gli ha cucinato durante la lavorazione. Lui ha sempre avuto questo dono : riesce a fare business in maniera spontanea e naturale. Con lui la parola "business" non è mai una parolaccia.

Non un capitolo imperdibile della sua discografia ma un capolavoro di stile e di sincera passione fatto da uno che crea musica propria da 40 anni (con una media di 1 album ogni 8 anni) e si è voluto concedere il lusso di fare una cosa diversa.

Hugs

Nessun commento: